FIORITURE DI MAGGIO 2023

by Eddi Volpato

Il giardino in questi giorni è splendido. Le fioriture sono spettacolari.

Paeonia Bartzella e Salvia nemorosa “Caradonna”

Rosa Wisley di David Austin e sullo sfondo Buxus sempervirens

Centranthus ruber

Long Border?

Bulbi in vaso

di Eddi Volpato

L’uso dei bulbi in vaso può essere una soluzione ideale per creare uno spazio fiorito in zone dove non è possibile coltivare altro. Un marciapiede, un terrazzo o un passaggio piastrellato possono così diventare piccoli o grandi giardini. Si possono associare varie tipologie di bulbose con fioriture a scalare. A mano a mano che le fioriture si esauriscono si possono sostituire i vasi con nuovi bulbi in procinto di fiorire. Questa è una soluzione di sicuro effetto per giardinieri esperti e meno. Molti giardini inglesi famosi e non, uno per tutti Great Dixter, vantano ricche collezioni di piante in vaso ammassate qua e là in varie aree del giardino. L’effetto è sempre sorprendente. Ma non serve essere giardinieri professionisti per lanciarsi in questo tipo di giardinaggio.

Se il vaso è sufficientemente capiente si possono associare varietà diverse la cui fioritura si alternerà nel corso della stagione. In questo modo si possono creare combinazioni a fioritura primaverile e in altri contenitori associazioni a fioriture estive e autunnali. E’ stimolante studiare le tipologie di bulbi da inserire e studiare i tempi delle loro fioriture per avere un contenitore o contenitori sempre fioriti. Ovviamente i tempi dipendono molto dal clima del luogo in cui viviamo. Da zona a zona ci possono essere differenze anche notevoli.

Il contenitore della foto ha un diametro di circa 50 cm. In esso sono stati collocati alcuni giacinti che sono i primi a fiorire. Ad essi ho abbinato dei narcisi precoci che fioriscono con un lieve ritardo e poi anche dei bulbi di tulipano che saranno gli ultimi a fiorire. In questo modo uno stesso contenitore può offrire fioriture prolungate anche per qualche mese. Si può giocare anche con una sola tipologia di bulbo abbinando varietà a fioritura precoce, intermedia e tardiva. Può diventare una sorta di gioco quello di scegliere varietà e colori e abbinarli per creare aree fiorite nel nostro giardino.

Questa coltivazione in vaso ha il vantaggio che a fine stagione si possono recuperare facilmente i bulbi. Si sistemano in un luogo fresco ed asciutto per ripiantarli al momento giusto nuovamente nel contenitore. Per i bulbi a fioritura primaverile questi vanno interrati a ottobre novembre. Per quelli a fioritura estiva o autunnale si possono piantare a primavera inoltrata.

Tutti i bulbi si prestano bene ad essere coltivati in vaso.

In questo vaso sono stati collocati dei tulipani che fioriranno quando giacinti e narcisi avranno terminato la fioritura. In questo caso nel vaso ci sono solo tulipani in un unico colore. In questo modo si potranno creare in vasi diversi bellissime associazioni di colori accostando i contenitori secondo il nostro gusto .

Qui invece si punta su un solo tipo di narcisi di vario colore abbinati secondo il nostro gusto o secondo l’effetto che si vuole creare.

IL GIARDINO DEI GIUSTI di Milano

Eddi Volpato

Ieri 3 marzo 2023 il Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano ha ripreso in pieno la sua attività dopo la parziale pausa dovuta al Covid. Ha ricordato quattro nuovi giusti . Quattro persone che hanno dedicato la loro vita alla salvaguardia dei diritti umani, in molti casi pagando con la vita le scelte fatte.

La cerimonia è sempre carica di emozione, come è emozionante ascoltare il ricordo di questi giusti raccontato da figli, da nipoti o da persone che furono loro vicine.

Il Giardino dei Giusti di tutto il mondo è un memoriale a chi si è opposto ai genocidi e ai crimini contro l’umanità e quindi vuole ricordare persone di tutto il mondo che si sono opposte a qualsiasi genocidio. Ad ognuna è dedicata una targa o un cippo di granito e per ognuna viene piantato un albero. Folta la presenza di alunni delle scuole compreso l’Istituto Cellini di Valenza.

Quest’anno sono state dedicate quattro nuove targhe a: Gareth Jones, giornalista gallese. Fu il primo a documentare l’Holodomor, scontrandosi con l’indifferenza dell’Occidente e la censura sovietica fino alla sua misteriosa morte; Alfreda “Noncia” Markowska, donna rom che durante il Porrajmos perse la sua famiglia ma rischiò la vita per salvare dallo sterminio il maggior numero di bambini, rom o ebrei; Sir Hersch Lauterpacht, giurista britannico che ha posto l’individuo al centro del diritto e ha promosso a Norimberga l’idea di responsabilità personale di fronte a ordini inumani; Akram Aylisli, scrittore azero, ha denunciato le violenze del suo Paese contro gli armeni e sostenuto il dialogo tra i due popoli, pagando con un “esilio” nella propria terra.

Vale sempre la pena visitare questo luogo di Milano carico di significati profondi per ravvivare il ricordo di tutti coloro che non hanno esitato a mettere a rischio la propria vita per salvare vite umane.

Alla scoperta del territorio di Felizzano e dintorni – percorso 3 – Il CAMMINO dei Boschi – Nani-Felizzano

di Eddi Volpato

Cammino dei Boschi

Percorso abbastanza facile quasi per intero su strade bianche.

Lunghezza : 17 Km

Tempo di percorrenza in MB: 1 ora

Tempo di percorrenza a piedi: 3 ore

Dislivello: 80 m

Splendide fioriture si alternano nel corso dell’anno

Alcuni tratti di questo percorso sono stati inseriti nella Monsterrato-Strade bianche Monferrato che si è svolta il 3 settembre 2022. La prova era valida come tappa delle TREK UCI GRAVEL WORLD SERIES. Due splendidi percorsi, uno di 69 KM e l’altro di 120.

Indicazioni sul percorso

Si parte dalla frazione Nani e si percorre la via principale in direzione sud. Dopo un primo tratto asfaltato, l’unico, la strada diventa sterrata. Proseguire sempre diritti per 2,7 Km su un tratto leggermente tortuoso che costeggia un campo da golf e termina su strada dei boschi. Deviare a destra. Ci si immette in un tratto del percorso 1, proseguire per 880 m fino al gelso che si vede sulla destra. Imboccare la strada a destra. Il primo tratto attraversa zone coltivate ma quasi subito ci si immerge nella regione dei boschi. La strada è piuttosto sconnessa, nel complesso diritta. Dopo 3,5 Km Si arriva ad un incrocio a T ben riconoscibile. Qui le terre sono di un rosso vivo. E’ l’unico incrocio ben evidente che si incontra in questo pezzo del tracciato e si riconosce molto facilmente. Imboccare il tratto di sinistra con una curva a gomito piuttosto stretto. Praticamente si torna indietro su un crinale parallelo a quello appena percorso. Sempre in mezzo ai boschi detti della Volpona si prosegue diritti per 2,8 km. Anche questo tratto è piuttosto irregolare con alcuni saliscendi impegnativi finché si intravede in lontananza il cimitero di Piepasso. La strada finisce nuovamente su strada dei boschi. Deviare a destra e percorrere i 180 m che ci separano dal cimitero già incontrato nel percorso 1. Superare il cimitero e imboccare lo sterrato di sinistra subito prima della discesa. Si percorre strada della Costa Berna su un pezzo inghiaiato, si passa sotto l’autostrada TO-PC e con un tragitto di 5,6 KM si arriva a Felizzano. Si supera il cimitero si attraversa la statale. Si prosegue diritti fino al bar Sorsi e Morsi dove ci si può fermare per una piacevole sosta e dove si arriva alla pista ciclabile che collega Quattordio a Felizzano. A questo punto si può proseguire sulla ciclabile che conduce e termina alla stazione di Felizzano dopo 1,2 Km. Il tratto finale è un lungo vialetto facilmente riconoscibile. La stazione di Felizzano può essere un ottimo punto per seguire gli itinerari proposti. I percorsi 1, 2 e 3 nel complesso formano un anello di 37 Km che parte e arriva a Felizzano. Al bar Sorsi e Morsi anziché seguire la ciclabile si può, in alternativa, proseguire diritti per attraversare il paese e ammirare da subito la cinta muraria risalente al XII secolo conservata solo in parte, poi la bellissima strada centrale con la caratteristica pavimentazione, la torre medievale del XIII secolo, la piazza magnificamente affacciata sulla pianura sottostante plasmata del fiume Tanaro, le due chiese di San Pietro e San Michele, il palazzo comunale con tre stupende finestre con ornamenti di cotto. Questo tris di percorsi che ha come centro Felizzano si può collegare ad altri tratti che descriverò prossimamente e che consentono di raggiungere altri centri interessanti come Fubine, Viarigi Altavilla, Solero e Quargnento.

Boschi si alternano a tratti coltivati- Sullo sfondo a sinistra i resti della cascina detta La Volpona

I luoghi del percorso

Questo percorso, che si collega ai due descritti qualche tempo fa, attraversa una zona selvaggia quasi interamente compresa nel territorio del Comune di Felizzano. E’ caratterizzato da boschi che col tempo sono diventati impenetrabili e coprono la vallata e i suoi crinali. Il percorso scorre sul primo crinale e poi a ritroso sul secondo.

I biancospini illuminano i percorsi primaverili

Sono luoghi selvaggi che a noi, originari della zona, ricordano tempi in cui l’area era popolata da decine di famiglie che abitavano le numerose cascine sparse nel territorio e che si muovevano quasi esclusivamente a piedi. Le strade che percorriamo oggi sono le stesse che nonni e bisnonni percorrevano più di un secolo fa per raggiungere il centro più vicino. Si spostavano a piedi o con carri trainati da buoi. I tempi erano lunghissimi ma non c’era alternativa. Era la norma camminare anche più di un’ora per raggiungere un negozio, la chiesa o il medico nei momenti di bisogno. Quante storie affiorano dalla memoria dei nostri antenati per raccontare le vicende di quei tempi lontani. Narrazioni rimaste nella memoria di pochi ormai o raccolte da alcuni per evitare che andassero perdute.

Ritornando al nostro percorso esso si snoda nei boschi della Volpona. Il nome deriva appunto da una cascina che si trovava in questa area. Ormai è ridotta a pochi resti appena visibili ma noti a chi ne ha sentito tanto parlare quando era bambino dalle ultime persone che l’hanno abitata. Altre cascine punteggiano questo territorio ma chissà perché la Volpona è quella che più di tutte ha lasciato tracce nelle memoria. Percorrere questi boschi oggi è come riandare a quei tempi lontani per noi che abitiamo in questa zona. Non rappresenta solo un tuffo in un paesaggio selvaggio ma anche un tuffo nel nostro passato.

I boschi segnano i percorsi di questo tratto

Oggi si parla sempre più frequentemente di Cammini che attraversano in lungo e in largo il nostro Paese. Sono percorsi ogni giorno da centinaia di persone. Alcuni più noti altri meno. Alcuni super attrezzati altri meno. I percorsi 1, 2 e 3 che descrivo in questo blog potrebbero benissimo essere inseriti in uno di questi tragitti e collegati alle altre vie che attraversano il Monferrato. MI piacerebbe chiamarlo Il Cammino Dei Boschi. Possono essere percorsi in bici ma anche a piedi. Per ora non sono segnalati ma le indicazioni date in questi post penso consentano a chi li percorre di muoversi senza problema. Felizzano può essere un buon punto per iniziare e terminare il percorso.

La coltivazione di nocciole sta diventando una nota dominante nel paesaggio monferrino
Lo sterrato è per buona parte in ottime condizioni ma in alcuni tratti è decisamente accidentato
Piante rare e insolite popolano questi boschi
Lungo il percorso splendidi giardini selvatici
Giardini selvatici da cui prendere spunto per i nostri giardini

Alla scoperta del territorio di Felizzano e dintorni – percorso 2- Franchini – Nani –

di Eddi Volpato

Valli e boschi

Percorso facile in parte su sterrato e in parte su asfalto in strade poco frequentate

Lunghezza circa 7,3 Km

Tempo di percorrenza in MB : 22 m

Tempo di percorrenza a piedi : 1,18 ore

Dislivello in salita 51 m – dislivello in discesa 97 m

Alcuni tratti sono poco conosciuti e quindi poco frequentati da ciclisti o camminatori

La frazione di Franchini rappresenta un punto di partenza interessante per vari percorsi che si snodano sulle colline circostanti

Indicazioni sul percorso

Si parte dalla piazza di Franchini seguendo le indicazioni per Casale Mto / Alessandria. Si percorre un tratto su asfalto e dopo 230 m si devia a destra. La strada si snoda per 1,1 Km dapprima sul crinale della collina fino a Cascina Moncervetto, poi con una ripida e tortuosa discesa arriva al fondovalle. Al termine della discesa imboccare la strada sterrata ben visibile a destra. Si percorre il fondovalle costeggiando un rio. Per chi vuole percorrere questo itinerario a piedi dopo 800 m è ben visibile una stradina in salita che in un Km consente di tornare ai Franchini. L’anello su questo percorso molto interessante è lungo 3 Km. Per i ciclisti, invece, dopo 1,2 Km si devia a sinistra su un ponticello. che attraversa il rio. Attenzione poiché questa deviazioni può sfuggire in quanto il ponticello è poco visibile e la strada molto erbosa. Comunque procedendo con cautela, in questo tratto, non ci dovrebbero essere problemi. Si prosegue su strada molto dissestata per 1,8 Km finché si raggiunge nuovamente la strada asfaltata. Deviare a destra. Dopo circa 1 Km , al bivio, tenere la destra su strada Costarossa (se si devia a sinistra si arriva dopo 1 Km direttamente alla frazione Nani accorciando il tragitto di circa 1 Km). Proseguire quindi per circa 850 m. Alla curva girare a sinistra per cascina San Giovanni. L’edificio è ben visibile grazie anche alla presenza di un alto silos. Dopo 1,2 Km si arriva alla nostra destinazione. Qui si può proseguire con il percorso 3.

In alternativa, si può tornare alla frazione Franchini ripercorrendo strada San Giovanni. Quando si arriva all’asfalto proseguire diritti e dopo 3,6 Km, e una deviazione a destra all’unico incrocio che si incontra, si arriva ai Franchini. Per i camminatori questo secondo anello arriva complessivamente a 11,2 Km.

Il primo tratto del percorso si sviluppa sulla cresta della collina da cui si domina l’abitato di Franchini

I luoghi del percorso

Questo tratto, piuttosto breve, si snoda in parte in collina e in parte sul fondovalle. Inizia da Franchini e arriva a Nani. Le abitazioni di queste due piccolissime frazioni presentano una tipica architettura rurale. Sono distribuite, in fila, sui due lati della strada principale e nelle aie o sotto i portici si possono ancora scorgere le tracce evidenti di un passato contadino. Ormai sono in gran parte frequentate solo nel fine settimana da coloro che ancora conservano le case di genitori o nonni ma non vi abitano più. Alcune case sembrano abbandonate e versano in cattive condizioni. Altre, ristrutturate di recente, hanno anche piccoli giardini e orticelli ben curati visibili lungo la strada. Si entra in una dimensione un po’ particolare ma ricca di suggestioni attraversando per la prima volta questi due borghi piuttosto isolati, lontani dai più rinomati centri di Fubine, Vignale o Altavilla pensando che hanno vissuto tempi migliori in un passato ormai piuttosto remoto.

In alcuni periodi dell’anno la fioritura di orchidee selvatiche è molto ricca anche se concentrata in alcune zone del percorso

Il percorso ha tratti piuttosto interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Nel periodo primaverile, in alcune zone, si ha una ricchissima fioritura di orchidee selvatiche. E’ sempre emozionante scoprire questi magnifici fiori rari e protetti che nascono abbondanti anche lungo il bordo della strada. Non è uno spettacolo molto comune. Il primo tratto del tragitto si sviluppa sul crinale della collina e spazia sulla pianura sottostante. Nei giorni più limpidi può capitare di vedere gli Appennini in modo talmente nitido da far scorgere i dettagli del paesaggio anche nelle parti più lontane. Ma sono momenti molto rari nella nostra zona troppo spesso annebbiata dalla foschia che sfuma tutto ciò che si trova in lontananza. A me piace particolarmente la zona di fondovalle. Qui si attraversano distese di verdi prati fioriti che non hanno nulla da invidiare ai blasonati prati di montagna. Le fioriture si alternano di mese in mese. Durano a lungo e lasciano sempre stupefatti. Soprattutto a fine primavera rosa, rosso, giallo e bianco punteggiano densamente il verde delle graminacee. Non si tratta di fiori rari, anzi per la maggior parte sono molto comuni ma l’effetto è spettacolare. In alcuni punti del percorso, sullo sfondo, svetta l’aguzzo campanile della chiesa di Franchini. La prima volta che ho visto questo scorcio a me sono venuti in mente certi paesaggi alpini.

Forse è un po’ esagerato ma sicuramente si tratta di scorci che non passano inosservati e sanno suscitare emozioni a coloro che dalla escursione in bici cercano proprio un contatto stretto con la natura lontano dalla confusione e dai rumori. Il sentiero costeggia boschi collinari praticamente selvaggi. In alcuni punti, soprattutto nei periodi in cui gli alberi sono spogli, si intravedono ripidi costoni di roccia, terra e sabbia. Non è raro incontrare volpi o fagiani. La zona è popolata anche da cinghiali. Nelle mie escursioni però mi è capitato di incontrarne uno solo una volta. Un piccolo che forse si era perduto e che per un po’ ha trotterellato di fianco a me. Non aveva paura, anzi si è lasciato accarezzare. Certamente è stata un fortuna che non ci fosse la madre nei paraggi. Nell’ultimo tratto si ritorna in quota dove ormai il paesaggio è dominato dalle coltivazioni di nocciole che stanno progressivamente invadendo tutta l’area. Intere colline sono state ripulite dalla vegetazione per fare posto ai noccioleti. Il paesaggio sta cambiando. Queste aree prevalentemente agricole che si stavano ormai spopolando stanno vivendo un momento di rilancio. Non so se questo contribuirà a ripopolare queste zone e a destare interesse come sta succedendo per tante altre parti del Monferrato. Certamente non mancano elementi di interesse per chi ama vivere in un mondo relativamente lontano dagli stereotipi della modernità con i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano ma che comunque molti ancora cercano.

Pero secolare
Prati fioriti
Anthemis tinctoria
Nel territorio di Fubine molti vecchi contenitori di cemento che si usavano nelle vigne per preparare il verderame sono stati dipinti

Link

“UN SEGRETO ORTO FIORITO “

https://wordpress.com/view/unsegretoortofioritoafelizzano.wordpress.com

Un mare di Delphinium nelle bordure di giugno

di Eddi Volpato

La forma annuale del Delphinium, noto anche come consolida o speronella è una erbacea che, a torto, non è tenuta nella giusta considerazione. Fiorisce da metà maggio a metà luglio e si presta molto bene ad essere inserita in una bordura di inizio estate. Nella mia zona (in settimana sono previsti quasi 40° C) e nel mio giardino in particolare, in questi giorni, è al massimo della sua fioritura. Anche se si dice che la sua altezza arrivi in genere a circa 70 – 100 cm, da me, alcune piante raggiungono anche i 2 m. Sono davvero spettacolari. Certo, forse , lo si considera il parente povero dei Delphinium perenni che popolano ( con grande invidia) certi angoli dei giardini inglesi. Io però ho da tempo rinunciato alla coltivazione delle varietà giganti come il ” Pacific” o l’ “Atlantis”. Troppo complicato mantenerli in vita nelle condizioni climatiche della mia area. E’ uno sforzo quasi sovrumano che porta comunque a piante che soccombono nel giro di poco tempo nonostante le attenzioni continue a volte maniacali. La speronella, non è detto che rappresenti necessariamente un ripiego. In questi giorni il mio l’orto-giardino è pieno delle sue fioriture e l’effetto è comunque spettacolare. Un mare di Delphinium è quello che vedo oggi dopo che peonie e rose nel mese di maggio hanno dato il meglio di sé. Non è facile avere fioriture così ricche a giugno o luglio con il caldo asfissiante e la siccità. Le speronelle hanno il vantaggio che si autoseminano. Da me in primavera ne nascono a centinaia, ovunque e devo necessariamente sfoltirle soprattutto nelle zone dell’orto destinate alle verdure. Però dopo che ho messo a dimora patate, pomodori o zucchine se rinascono le lascio crescere senza problema. Quindi mi ritrovo, adesso, con i loro fiori che colorano l’orto a fianco di pomodori e zucchine. L’effetto, ad essere sincero, è anche un po’ ricercato perché questo mix apparentemente disordinato mi piace molto.

Non hanno grandi esigenze in fatto di acqua o concimazioni. Io le lascio nascere e crescere e spesso me ne dimentico. Solo quando cominciano a fiorire comincio a prestare loro un po’ più di attenzione. In genere mi limito a togliere le piante che tendono a cadere o che intralciano il passaggio. Crescendo mescolate con altre piante, in genere, non hanno bisogno di sostegni. Do loro qualche spruzzata d’acqua quando bagno le verdure dell’orto, e cerco di mantenere il terreno abbastanza fresco. In questo modo le fioriture durano più a lungo. Comunque non soffrono eccessivamente la siccità.

I fiori possono essere blu, bianchi, rosa o salmone ma io trovo che una distesa monocromatica blu sia sicuramente d’effetto. Qualche spiga rosa o salmone non disturba ma non mi piacciono quei mix dove bianchi, rosa o blu si mescolano disordinatamente. Trovo che questa miscellanea faccia perdere un po’ di raffinatezza.

A metà luglio le piante cominciano a seccare. Io le lascio a terra per un po’ di tempo in modo che i semi restino sul terreno. Già a fine autunno cominceranno a rinascere. Le piante non patiscono il freddo o la neve e appena le temperature diventano un pochino più miti riprenderanno la loro crescita per un nuovo ciclo.

Nel mio orto giardino, quest’anno, oltre a essere mescolate con pomodori, patate e altre verdure dell’orto si associano con Salvia sclarea, verbaschi e Tanacetum, tutte varietà che hanno periodo di fioritura che combacia con quello dell delfinium e che si autoseminano facilmente. Ogni anno quindi le combinazioni cambiano radicalmente. Spariscono da una parte per ricomparire da un’altra rendendo il giardino una meravigliosa sorpresa ogni anno.

Importante sottolineare che la pianta è velenosa quindi è opportuno fare attenzione ai bambini.

Il sogno di ogni giardiniere è quello di avere una bordura sempre in fiore. Un miraggio per i principianti ma anche per gli esperti. I Delphinium e le altre erbaceee citate sopra, si prestano molto bene ad essere quindi coltivati nelle bordure di fine primavera e inizio estate. per prolungare le fioriture di maggio e preparare quelle di fine estate. Se siete appassionati di giardinaggio o lo diventerete grazie a questo blog ( …..eheheheh……..)  prima o poi anche voi sarete travolti dal desiderio di progettare una bordura. Non esagero se dico che sarete travolti perché una bordura sempre in fiore è quanto di più bello si possa ammirare. Alcuni giardini inglesi sono proprio famosi per i  loro ” long borders” a volte single a volte double. Sono lunghe anche centinaia di metri e sono un’esuberanza di fioriture incredibili. Ovviamente alle spalle di queste opere ci sono formidabili giardinieri che studiano con attenzione il posto di ogni pianta. Gertrude Jekyll è stata una delle più abili disegnatrici di bordure, un vero genio. Sapeva sapientemente mescolare le essenze in base alle altezze ( davanti le piante basse e dietro quelle alte), ai colori ( il riferimento alla  teoria dei colori per gli accostamenti era fondamentale) e all’epoca di fioritura. Nei suoi libri si trovano  un sacco di indicazioni utilissime. Ricordiamo però che il clima inglese non è il nostro e quindi tutte le informazioni che possiamo ricavare dai sui scritti devono essere filtrate attraverso la nostra esperienza e sulla base delle caratteristiche del luogo in cui abitiamo.  Comunque con un po’ di pratica, un po’ di letture (in maniera assolutamente disinteressata  “IL GIARDINO SVELATO” sarà una guida utilissima) e un po’ di visite ad altri giardini si può realizzare qualcosa di soddisfacente.

Le splendide fioriture di maggio

Di Eddi Volpato

La bordura di fine primavera con rosa “Cubana”, rosa inglese Austin “Harlow Car” sullo sfondo salvie, peonie, Centranthus .

Qui la scena è dominata dalla rosa “Ballerina” e sullo sfondo Phlomis

Stachys lanata con Buxus sempervirens, Phlomis viscosa e Rhyncospermum jasminoides

L’orto è attrezzato per sostenere i pomodori

Splendidi allium

Uno sguardo dall’alto. Topiaria e giardino, un connubio che riesce sempre.

Alla scoperta del territorio di Felizzano e dintorni – Percorso 1 – Felizzano-Franchini

di Eddi Volpato

Giardini di campagna e boschi

Percorso facile quasi completamente su strada sterrata

Lunghezza circa 12,5 Km

Tempo di percorrenza in MB : 45 m

Tempo di percorrenza a piedi : 2,30 ore

Altitudine punto di partenza 107 m s.l.m. – Altitudine punto di arrivo 215 m s.l.m.

Dislivello in salita 120 m – dislivello in discesa 19 m

Poco battuto, si possono incontrare altri ciclisti o camminatori.

CAMPO DI PAPAVERI IN FELIZZANO – LE IMMAGINI PRESENTATE NEL POST SONO STATE SCATTATE NEL MESE DI MAGGIO

Indicazioni sul percorso

Si parte da Felizzano imboccando la Strada dei Boschi. Si prosegue diritti per circa 7 Km sino a cimitero di Piepasso. Subito dopo il cimitero si gira a destra e si prosegue per 1,3 Km, all’incrocio proseguire diritti per altri 1,6 Km. All’incrocio deviare a destra e proseguire per 450 m. Si arriva ad un crocevia con quattro strade, conosciuto come “Le tre Morette”. In questo punto si incontrano i territori del Comune di Viarigi, di Altavilla e di Felizzano. Deviare a sinistra e proseguire per 1,1 Km fino ad incontrare la strada asfaltata, qui si devia a destra. Percorrere ancora 1,4 Km per arrivare al centro abitato di Franchini.

I luoghi del percorso

In MB si può poi proseguire nel percorso 2. Per chi desidera percorrere l’intero tratto a piedi è necessario prevedere l’utilizzo di un mezzo per il ritorno da Franchini.

Il territorio di Felizzano è in parte pianeggiante ma non tutti sanno che nella zona a nord comprende anche una ampia parte collinare occupata da antichi boschi. Percorrere queste aree in MB o eventualmente a piedi consente di scoprire e valorizzare una parte del nostro territorio poco conosciuta. I percorsi che propongo partono quindi dal capoluogo e ritornano ad esso dopo aver scandagliato gli angoli più remoti.

Il percorso 1 si snoda in parte nella zona pianeggiante e in parte nella zona collinare toccando di volta in volta i territori dei comuni di Felizzano, Quattordio, Viarigi e Altavilla. Sale gradatamente e non si percepisce il lieve dislivello tra la partenza e l’arrivo per cui è accessibile anche alle persone prive di allenamento. E’ molto interessante in tutte le stagioni sia dal punto di vista paesaggistico con scorci interessanti che si aprono a tratti sulla pianura sottostante verso Felizzano o sui vigneti delle colline di Viarigi sia dal punto di vista naturalistico. Nella parte iniziale si attraversano prevalentemente campi coltivati, ma nel secondo tratto prati fioriti e boschi impenetrabili offrono un panorama di sicuro interesse. A fine inverno e in primavera sono presenti ricchissime fioriture tanto che in molti punti il paesaggio ha l’aspetto di bellissimi giardini di campagna. Le specie vegetali più comuni come fiordalisi, papaveri o camomilla nei campi coltivati rimandano, a fine primavera, a certi quadri impressionisti. Cambiano di anno in anno al variare delle specie coltivate, mentre salvia pratense, margherite, allium e knautia colorano il paesaggio esattamente come nei bellissimi prati di montagna prima del taglio. Accanto a specie vegetali più comuni, a un occhio attento, non possono sfuggire fioriture più rare non sempre facili da individuare o identificare. Si possono scorgere i rari asfodeli, le orchidee, il giacinto selvatico e tante altre. In autunno sono molto interessanti i colori del foliage.

Questo primo percorso rappresenta quindi un itinerario ideale per chi ama muoversi in mezzo alla natura, lontano dal traffico e dalla confusione a pochi passi da casa, per chi ama lasciarsi affascinare da un bel panorama da una pianta rara o da un animale che spunta improvviso a tagliarci la strada, per il ciclista curioso come per il naturalista che cerca qualcosa di raro, per chi vive la bici o la passeggiata a piedi come un modo per condividere la bellezza della natura che ci circonda e le emozioni che questa sa produrre.

IMMAGINI

CAMPO FIORITO A FELIZZANO
CAMOMILLA – MATRICARIA CHAMOMILLA
STRADA DEI BOSCHI – UNA VECCHIA STRADA DI CAMPAGNA CHE COLLEGA FELIZZANO CON FRANCHINI – IL PRIMO TRATTO E’ PIANEGGIANTE
IL GIALLO DELLA COLZA ILLUMINA IL PAESAGGIO
I GELSI SONO ANCORA UNA PRESENZA FREQUENTE NELLA PIANURA FELIZZANESE – QUI LA PIANTA INDICA UN BIVIO CHE COLLEGA IL PERCORSO 1 CON ALTRI PERCORSI CHE SARANNO PRESENTATI NEI PROSSIMI POST
IL CIMITERO DI PIEPASSO E’ UNA SOLITARIA PRESENZA IMMERSA NEL VERDE
PRATERIE DI GRAMINACEE CARATTERIZZANO TRATTI DEL PAESAGGIO
IN CERTI TRATTI IL PAESAGGIO E’ UN GIARDINO DI CAMPAGNA LUSSUREGGIANTE E RICCO DI FIORITURE – QUI BELLISSIMA FIORITURA DI SAMBUCO
QUI IL GIARDINO è UN MIX DI ROSA CANINA, CORNUS E ROBINIA
IL GLADIOLUS BYZANTINUS CHE SI PUO’ INCONTRARE DURANTE IL PERCORSO è UNA PRESENZA DECISAMENTE MOLTO RARA – QUI E’ CON ERYNGIUM CAMPESTRE ALTRA PIANTA CLASSIFICATA COME RARA E PROTETTA
EUPHORBIA HELIOSCOPICA
LA SECONDA PARTE DEL PERCORSO E’ COLLINARE E CONSENTE DI SCORGERE VEDUTE SUGGESTIVE DELLA PIANURA SOTTOSTANTE
QUESTO E’ IL PUNTO IN CUI I TERRITORIO DI FELIZZANO TOCCA SIA QUELLO DI VIARIGI SIA QUELLO DI ALTAVILLA – E’ IL PUNTO PIU’ A NORD DEL COMUNEDI FELIZZANO

IL PERCORSO SI SNODA SU STRADE QUASI COMPLETAMENTE STERRATE BEN TENUTE – DECISAMENTE POCO FREQUENTATE – SI POSSONO INCONTRARE ALTRI CICLISTI E QUALCHE AGRICOLTORE DEDITO AI LAVORI AGRICOLI NELLA ZONA
QUI IL PERCORSO ATTRAVERSA I BOSCHI DELLA VOLPONA

I BOSCHI SONO IN CERTI PUNTI IMPENETRABILI
I BOSCHI
ALCUNI DI QUESTI PERCORSI SONO SEGNALATI
DOPO I BOSCHI I VIGNETI
ECCOCI ARRIVATI AI FRANCHINI – UN PICCOLO BORGO IMMERSO NEL VERDE

Il bordo di aprile

di Eddi Volpato

Quella che propongo questo mese è una bordura sempreverde. Può essere copiata o essere fonte di ispirazione per qualcosa di simile. Sulla destra ho realizzato alti muri con Eleagnus ebbingei, Eleagnus pungens, Laurocerasus e Pyracanta. Intercalati ci sono alcuni esemplari di Kerria, Aucuba japonica, Mahonia aquifolium. Sulla sinistra della bordura esemplari di Euphorbia, Buxus sempervirens, Viburnum tinus e Hypericum “Hidcote” modulano con le loro forme arrotondate la bordura e sono alternati a Nandina domestica, Phlomis viscosa ( accanto alla Euphorbia), Phlomis fruticosa, Phlomis grandiflora, Kniphofia e Forsytia. Nella parte bassa, striscianti sulla ghiaia, Hertya cheirifolia, Salvia officinalis “Maxxima”, Pittosporum tobira. Gli spazi che restano vuoti tra le varie piante possono essere arricchiti con qualche annuale. Io ho da poco inserito l’ Euphorbia marginata che contribuisce a dare una colpo di luce con le foglie bianche che diventano sempre più chiare con l’avanzare della stagione.

Euphorbia marginata
Viburnum tinus e Forsythia
La bordura come si presenta in piena estate. Le singole piante sono state evidenziate con le linee gialle

IL GIARDINO E’ VISITABILE DURANTE IL MESE DI MAGGIO TRAMITE PRENOTAZIONE SU MESSENGER PER CONCORDARE GIORNO E ORA